La storia dell’Istituto Arici

L’Istituto “Cesare Arici” ha una lunga storia.

Già nel 1567 i padri della Compagnia di Gesù avviarono a Brescia una attività scolastica, presso l’attuale crociera di San Luca, in centro città. Tra i primi alunni dell’Istituto, in cui si insegnava retorica, filosofia, umanità (cioè letteratura) e grammatica, ci fu Alessandro Luzzago (1551-1602), del quale Leone XIII riconobbe le virtù eroiche, con il titolo di “venerabile”.

L’Istituto ha attraversato complesse vicende legate all’evoluzione storica, come l’interdetto di papa Paolo V contro la Repubblica di Venezia, che comportò l’obbligo per i Gesuiti di lasciare il territorio bresciano. Vi ritornarono nel 1657, e per l’aumento del numero di alunni, provenienti anche da vari paesi d’Europa, acquistarono il convento delle Grazie, dove restarono fino alla soppressione della Compagnia nel 1773. I Gesuiti furono richiamati a Brescia da Giuseppe Tovini nel 1882 (non senza contrasti locali) per dirigere quello che si chiamava il Collegio Venerabile Alessandro Luzzago, denominato presto Istituto Cesare Arici. L’amministrazione dell’Istituto scolastico era gestita dalla Società dei Padri di famiglia, presieduta dall’instancabile Giuseppe Tovini, animatore di numerose opere bresciane, civili e religiose, soprattutto in campo educativo.
La prima sede dell’Arici a Brescia fu in via Marsala e poi trasferita nell’attuale via Trieste, nel palazzo Martinengo Cesaresco dell’Aquilone.

Dal 1955 l’Istituto passò alla Diocesi di Brescia. Il Vescovo mons. Giacinto Tredici decretò poi la costituzione della Fondazione “Alma Tovini Domus”, con la finalità di “coltivare e approfondire l’istruzione e l’educazione religiosa e cristiana della gioventù, specie degli studenti”, e le affidò il compito di gestire l’Istituto “Cesare Arici”. Per molti anni, da allora, fu Rettore e Preside mons. Giuseppe Cavalleri, uomo di profondissima spiritualità e cultura, educatore di molte generazioni di alunni.

Giovanni Battista Montini, poi papa Paolo VI, oggi Santo, fu fra gli alunni dell’Istituto. Nel corso di una Udienza speciale concessa all’Istituto, il 21 marzo 1968, Egli affidò un compito all’Istituto: essere scuola cattolica che “spalanca le finestre sulla Chiesa, sul mondo, e vi educa a pensare, ad agire in funzione dell’intera umanità. Non una Scuola chiusa, un «ghetto», come oggi si dice, è una Scuola cattolica, ma un’aula aperta al soffio universale dei grandi problemi, dei grandi ideali, delle grandi cause.”

La scuola è oggi articolata in una primaria, una secondaria di primo grado, un liceo classico: attuale Preside dell’Istituto Cesare Arici è la prof.ssa Paola Amarelli.

L’Arici è una scuola pubblica paritaria, riconosciuta ai sensi della L. 62/2000 (Decreto MIUR 26/02/2001). La proposta della scuola cattolica è aperta a tutti coloro che condividono il Progetto educativo. La scuola è caratterizzata da un’impronta educativa che mira allo sviluppo di tutte le dimensioni della persona, come già l’Unesco ebbe a definire:

spirito e corpo, intelligenza, sensibilità, senso estetico, responsabilità personale e valori spirituali».

L’Istituto promuove iniziative di formazione, aggiornamento, spiritualità anche aperte alla cittadinanza.

I rapporti con enti e istituzioni bresciani sono intensi: fra questi è di particolare rilievo la vicinanza con la sede bresciana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

La storia dell'Istituto Arici

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L’Istituto “Cesare Arici” ha una lunga storia.

Già nel 1567 i padri della Compagnia di Gesù avviarono a Brescia una attività scolastica, presso l’attuale crociera di San Luca, in centro città. Tra i primi alunni dell’Istituto, in cui si insegnava retorica, filosofia, umanità (cioè letteratura) e grammatica, ci fu Alessandro Luzzago (1551-1602), del quale Leone XIII riconobbe le virtù eroiche, con il titolo di “venerabile”.

L’Istituto ha attraversato complesse vicende legate all’evoluzione storica, come l’interdetto di papa Paolo V contro la Repubblica di Venezia, che comportò l’obbligo per i Gesuiti di lasciare il territorio bresciano. Vi ritornarono nel 1657, e per l’aumento del numero di alunni, provenienti anche da vari paesi d’Europa, acquistarono il convento delle Grazie, dove restarono fino alla soppressione della Compagnia nel 1773. I Gesuiti furono richiamati a Brescia da Giuseppe Tovini nel 1882 (non senza contrasti locali) per dirigere quello che si chiamava il Collegio Venerabile Alessandro Luzzago, denominato presto Istituto Cesare Arici. L’amministrazione dell’Istituto scolastico era gestita dalla Società dei Padri di famiglia, presieduta dall’instancabile Giuseppe Tovini, animatore di numerose opere bresciane, civili e religiose, soprattutto in campo educativo.
La prima sede dell’Arici a Brescia fu in via Marsala e poi trasferita nell’attuale via Trieste, nel palazzo Martinengo Cesaresco dell’Aquilone.

Dal 1955 l’Istituto passò alla Diocesi di Brescia. Il Vescovo mons. Giacinto Tredici decretò poi la costituzione della Fondazione “Alma Tovini Domus”, con la finalità di “coltivare e approfondire l’istruzione e l’educazione religiosa e cristiana della gioventù, specie degli studenti”, e le affidò il compito di gestire l’Istituto “Cesare Arici”. Per molti anni, da allora, fu Rettore e Preside mons. Giuseppe Cavalleri, uomo di profondissima spiritualità e cultura, educatore di molte generazioni di alunni.

Giovanni Battista Montini, poi papa Paolo VI, oggi Santo, fu fra gli alunni dell’Istituto. Nel corso di una Udienza speciale concessa all’Istituto, il 21 marzo 1968, Egli affidò un compito all’Istituto: essere scuola cattolica che “spalanca le finestre sulla Chiesa, sul mondo, e vi educa a pensare, ad agire in funzione dell’intera umanità. Non una Scuola chiusa, un «ghetto», come oggi si dice, è una Scuola cattolica, ma un’aula aperta al soffio universale dei grandi problemi, dei grandi ideali, delle grandi cause.”

La scuola è oggi articolata in una primaria, una secondaria di primo grado, un liceo classico: attuale Preside dell’Istituto Cesare Arici è la prof.ssa Paola Amarelli.

L’Arici è una scuola pubblica paritaria, riconosciuta ai sensi della L. 62/2000 (Decreto MIUR 26/02/2001). La proposta della scuola cattolica è aperta a tutti coloro che condividono il Progetto educativo. La scuola è caratterizzata da un’impronta educativa che mira allo sviluppo di tutte le dimensioni della persona, come già l’Unesco ebbe a definire:

spirito e corpo, intelligenza, sensibilità, senso estetico, responsabilità personale e valori spirituali».

L’Istituto promuove iniziative di formazione, aggiornamento, spiritualità anche aperte alla cittadinanza.

I rapporti con enti e istituzioni bresciani sono intensi: fra questi è di particolare rilievo la vicinanza con la sede bresciana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.